lunedì 25 marzo 2013

Gaffe, bufale e citazione di studi fuoricontesto
con tanto di super apprezzamenti per la giunta comunale di S.Vero
PER LA LIPU SU PALLOSU NON E' UN CENTRO ABITATO !
i guai della fauna selvatica ?
"tutta colpa della centenaria colonia felina"
le autorevoli risposte di Paolo Briguglio ed Eligio Testa

Conferenza Stampa 23 marzo 2013 dell'Associazione Amici di Su Pallosu, nella foto Andrea Atzori (Presidente Associazione) e con il microfono in mano Paolo Briguglio (Direttore Sanitario Clinica Veterinaria Duemari di Oristano, esperto di fauna selvatica).
Da tre anni a questa parte l'Amministrazione comunale di San Vero Milis le prova tutte per ostacolare i gatti liberi (colonia di fatto da un secolo, da poco formalmente non riconosciuta) di Su Pallosu.
Dai vigili urbani e Asl  , all'amministrazione provinciale di Oristano, che non ha potuto mettere in pratica una delibera unanime del consiglio provinciale per la messa in sicurezza della strada proprio grazie ad un suo intervento, fino a Carabinieri e Corpo Forestale, non competenti in materia di prevenzione al randagismo, che nulla hanno potuto dire.L'amministrazione in carica le ha provate tutte, ma nulla da fare.Tutti hanno riconosciuto che quei gatti così poco simpatici all'amministrazione in carica son gestiti- senza alcun aiuto pubblico- in maniera ineccepibile.
Nessun ente, comune compreso, infatti nonostante il grande impegno dello stesso  tal senso (con dispiego di svariate decine di ordini di servizio, di altre decine di lettere ad enti ed istituzioni, di due sedute del Consiglio Comunale con questo punto all'ordine del giorno, sopralluoghi ecc.)  ha mai ufficialmente e formalmente notificato alcuna contestazione in merito alla colonia felina.Nessuna.E difficilmente poteva essere per un sito visitato solo nell'ultimo anno da più di 3.000 turisti provenienti da tutto il mondo.
A fare da sponda alla battaglia antigatti, dopo i vani tentativi di questi anni sono ora arrivati negli ultimi giorni due nuovi "a-mici":  la LIPU Sardegna e la Regione Sardegna (Servizio SAVI).Nuovi goffi interventi segnati dalla non conoscenza del territorio, della colonia felina di Su Pallosu e dello stesso SIC.La bufala più grande (ma non la sola) è quella della LIPU: non sa neppure che Su Pallosu, pur piccolo, è un centro abitato, antropizzato con i suoi residenti (chi scrive è tra questi). 
  Nel comunicato infatti firmato dalla Delegazione Sardegna gli appassionati di uccelli si spingono a chiedere la deportazione dei gatti di Su Pallosu in un centro abitato, ritenendo dunque la nostra frazione completamente desertica e priva di abitazioni e di case.Seppur piccolo, con 8 residenti, Su Pallosu è infatti formalmente e a tutti gli effetti una borgata-frazione del comune di San Vero Milis, con un suo centro abitato.Dunque quanto dice la LIPU ("i gatti da Su Pallosu andrebbero ora spostati in un centro abitato") oltre a denotare ignoranza è una vera e propria offesa.Una figura davvero barbina.Ma non è la sola.Infatti secondo la LIPU e poi secondo un ufficio della Regione, i gatti di Su Pallosu metterebbero in pericolo gli animali protetti del SIC (Sito interesse Comunitario).Il tutto attestato-si fa per dire-da uno studio statunitense che non c'entra nulla con  la nostra realtà.Affermazioni fuoriluogo e fuori contesto.
Inoltre la citazione è fatta solo a metà.La LIPU si è dimenticata infatti di dire una banale verità.
I gatti-anche a Su Pallosu (che ribadiamo ancora una volta è una borgata antropizzata, non un'area desertica) tengono sotto controllo i ratti che sono una possibile causa di danni reali ad altre specie animali e all'uomo. Svolgono dunque una necessaria ed efficace azione igienico-sanitaria.
Qui di seguito riportiamo sul tema tutti i documenti, articoli  e dichiarazioni in merito.Paolo Briguglio ed Eligio Testa nelle dichiarazioni che potete vedere nei video qui sotto rispondono con autorevolezza a tutte le obiezioni sollevate.

Ci dispiace per la LIPU, ma i gatti non possono  essere trasferiti nel centro abitato, perchè Su Pallosu-anche se voi non lo sapete- è già centro abitato....


Invocare presenza dei gatti di Su Pallosu come potenziale danno alla fauna protetta locale è strumentale.Il parere di Paolo Briguglio esperto di fauna selvatica. 

Eligio Testa, fotografo, naturalista,
Presidente Regionale UNAAT,Unione Nazionale per l'Ambiente e l'Agriturismo.
La Nuova Sardegna dell' 1 marzo 2013.

Una curiosità l'articolo della Nuova, forse per un laspus freudiano riporta (nella terza colonna) con un punto interrogativo proprio un inciso riguardante il comune di San Vero Milis.Eccolo:

(..peraltro molto attivo nel gestire il SIC e nell’approvare già da diversi anni il piano di gestione dello stesso..).
Già, un punto d'interrogativo che se vogliamo è un eufemismo.Molto attivo in cosa ? Che ha fatto il comune di San Vero Milis per la gestione del SIC ?

La difesa dell'inesistente attività del comune di San Vero Milis delle aree SIC da parte della LIPU è incomprensibile.Il degrado e l'abbando di queste aree tutelate solo sulla carta sono sotto gli occhi di tutti.E solo chi non lo frequenta o ha altri motivi, può affermare il contrario.

Nel comunicato della LIPU Sardegna viene criticata anche  l'esistenza  dell'aloe presente a Su Pallosu da almeno 50 anni strano invece che nessun rilievo è stato fatto rispetto alla piantumazione di palme africane avvenuta sicuramente ben più di recente e per mano pubblica delle palme africane lungo tutta la strada Mandriola-Su Pallosu.

Ma questo non è il solo passaggio che contestiamo.

La visione della LIPU, oltre ai rilievi dovuti a non conoscenza del luogo, mette al centro della sua attenzione solo ed esclusivamente gli uccelli dimenticando però le norme in materia di colonie feline e dei gatti in particolare.
I gatti liberi che vivono nel territorio comunale infatti appartengono al Patrimonio Indisponibile dello Stato e sono protetti ai sensi della L. n.281/91.
Esattamente al pari della fauna selvatica.
Rammentiamo inoltre alla LIPU che sembra non conoscerlo o averlo dimenticato che:
1)Le leggi nazionali e regionali dispongono che i gatti che vivono in libertà siano protetti e che debba essere salvaguardata la loro integrità fisica e il mantenimento della loro ubicazione. 
2)Lo stato riconosce l’attività benemerita dei cittadini che, come gattari e gattare, si adoperano per la cura e il sostentamento delle colonie feline. 
3)È vietato a chiunque ostacolare o impedire l’attività di gestione di una colonia felina (riconosciuta o meno dal comune) o di gatti liberi, asportare o danneggiare gli oggetti utilizzati per la loro alimentazione, riparo e cura (ciotole, ripari, cucce ecc.).
4)Il centro abitato da Su Pallosu-che la LIPU ha dimostrato colpevolmente di non conoscerne neppure l'esistenza, è escluso dalla perimetrazione del SIC citato basta prendere una mano per saperlo.Ecco la foto qui sotto per chi non la conosce.
5)La colonia felina, ovvero l'habitat dei 50 gatti di Su Pallosu (guardacaso proprio quel centro urbano che la LIPU non conosce) non interferisce in alcun modo con l'area SIC in quanto collocata al di fuori della perimetrazione della stessa.
6)Nella colonia felina non riconoscita di Su Pallosu tutte le femmine sono sterilizzate (senza alcun aiuto di enti pubblici o LIPU) e la gestione scientifica punta a ridurre il numero dei felini presenti oggi di 50 gatti.
I gatti della colonia sono regolarmente alimentati due volte al giorno, tutti giorni dell'anno (senza alcun contributo di enti pubblici o LIPU).
L'abbandono di animali è represso (pur senza alcun aiuto pubblico del comune) con ronde notturne e denunce che hanno consentito di individuare in più occasioni coloro che si sono resi responsabili del reato di abbandono di animali.
7)14 gatti abbandonati sono stati dati in affidamento, tramite sottoscrizione di modulo di responsabilità.
In blu il SIC che lambisce il centro abitato di Su Pallosu, ma non lo include.
Nel merito poi del SIC di Su Pallosu, poichè tutti i 50 gatti della Colonia Felina di Su Pallosu sono censiti e schedati uno per uno, possiamo affermare in 7 anni di gestione che non ci risulta che mai alcun felino della Colonia abbia messo in pericolo alcun animale protetto, anzi siamo testimoni del contrario.
 Al  Comune di San Vero Milis- che non ha mai mosso un dito nè per la gestione del SIC, nè per la colonia felina (se non alacremente in senso ostativo)- e a tutte le sue nuove stampelle pseudoistituzionali facciamo sapere che i gatti della Colonia Felina centenaria di Su Pallosu  stanno bene qui dove sono.Mettetevi pure l'animo in pace.

Alla LIPU una domanda diretta: come mai la necessità di quel grande apprezzamento (definita molto attiva) all'amministrazione di San Vero Milis che tutti gli ambientalisti e animalisti d'Italia hanno oramai imparato a conocere e non certo in bene ? 
E riportiamo qui integralmente il discutibile comunicato della LIPU.


Gentile Redazione “Nuova Sardegna”,
Vogliamo esprimere alcune osservazioni in merito ad articoli apparsi sul vostro quotidiano nei giorni 16 e 20 Febbraio 2013. Nel quotidiano del 16 Febbraio a pag. 9 in basso a sin compariva un articolo intitolato “Festa nella colonia felina”, successivamente ripreso e amplificato sul quotidiano del 20 Febbraio con un articolo a tutta pagina (13) intitolato “Su Pallosu, i gatti di mare fanno il pieno di turisti”. 
L’articolo del 20 Febbraio lamenta la mancanza di limiti di velocità per gli autoveicoli, perché il gatto “quando azzarda il salto da una parte all’altra dell’asfalto per avventurarsi nella cattura di topi, uccelli e se capita anche qualche coniglio” rischia di essere investito dalle auto. Ora, è necessario intendersi sui più elementari concetti ecologici: il gatto è un animale domestico e non un normale predatore che può avventurarsi a cacciare mammiferi e uccelli a suo piacimento, specialmente in un’area di enorme pregio ambientale come il Sinis. Ciò è ancora più vero se consideriamo che proprio in questi giorni è tornato alla ribalta sulla stampa internazionale il problema dell’impatto dei gatti domestici, randagi e inselvatichiti sulla fauna (non solo uccelli e mammiferi, ma anche rettili, anfibi e artropodi), in seguito ad un importante articolo scientifico comparso sulla rivista Nature Communications (vol. 4, articolo numero 1396, doi:10.1038/ncomms2380) da parte dei ricercatori Scott R. Loss, Tom Will e Peter P. Marra. Questo articolo, ripreso in Italia dalla rivista settimanale Internazionale (nr. 986 8-14 Febbraio, pag. 94), sostanzialmente conferma studi precedenti che indicano i gatti responsabili di numerose estinzioni soprattutto in ecosistemi insulari, ed anzi sostiene che l’impatto dei nostri amici felini sulla fauna continentale sia stato sottostimato, ritenendo, sulla base di dati scientifici, che i gatti uccidano ogni anno, solo negli Stati Uniti 1,4-3,7 miliardi di uccelli e 6,9-20,7 miliardi di mammiferi (non solo topi, ma molti micro mammiferi importantissimi per gli ecosistemi). Stiamo parlando di cifre enormi e insostenibili, tali da far ritenere ai tre autori dello studio i gatti (specialmente quelli randagi e inselvatichiti) la prima causa di mortalità “antropogenica” per uccelli e mammiferi negli Stati Uniti. E in Europa le cose non vanno meglio.
Inoltre, nello stesso articolo del 20 Febbraio, i “gattari” chiedono “Per il valore archeologico, culturale, storico e per l’habitat che questo contesto rappresenta per la colonia felina…un riconoscimento del patrimonio ambientale”. Con buona pace dei “gattari”, il legislatore si è accorto da tempo del valore ambientale del sito in questione, e non certo per la presenza dei gatti! Quest’area infatti da oltre 20 anni (dal 1992!!) ricade nel Sito d’Importanza Comunitaria (SIC) ITB030038 denominato Stagno di Putzu Idu (Salina Manna e Pauli Marigosa), un’area di 594 ettari di eccezionale importanza per la presenza di specie uniche di piante e animali realmente selvatici (cioè autoctoni della flora e fauna sarda) e habitat naturali e seminaturali, che niente hanno a che vedere con specie introdotte e potenzialmente (o realmente) molto dannose come gatti e aloe (anche questa citata negli articoli come fosse parte integrante del paesaggio costiero, mentre invece è una pianta introdotta).  Ora, per quanto si possa essere legati affettivamente a dei gatti, non sarà certo per la loro presenza che il Comune di San Vero Milis (peraltro molto attivo nel gestire il SIC e nell’approvare già da diversi anni il piano di gestione dello stesso), la Regione Sardegna, il Ministero dell’Ambiente e l’Unione Europea considerano d’importanza internazionale quest’area. 
Concludendo, sulla base di questi dati, ci permettiamo di evidenziare come ci sia ben poco da stare allegri ad avere una colonia felina a ridosso di una delle aree più importanti per la tutela della biodiversità in Sardegna. E non è un caso isolato... Purtroppo infatti nell’opinione pubblica aumenta la non conoscenza delle specie animali e vegetali selvatiche e si confonde la protezione della natura con il sostegno a queste popolazioni di animali domestici che, sostenute da volontari tanto entusiasti quanto ignari, rappresentano invece un grave problema per la fauna veramente selvatica. Pertanto, diciamo le cose come stanno: i gatti dovrebbero stare nei centri abitati e ogni gatto dovrebbe avere possibilmente un proprietario, per il suo benessere e per quello degli animali selvatici che in questo caso avrebbero un nemico in meno, col quale invece si trovano spesso a combattere una battaglia impari, dato che il gatto beneficia di alimenti e cure sanitarie che gli danno un vantaggio competitivo enorme rispetto alle sue prede. E per chi ha a cuore le aree protette: i gatti (così come i cani) randagi e inselvatichiti, ma anche domestici se lasciati liberi di scorrazzare, non sono compatibili con la tutela della biodiversità. Si pone pertanto un problema per tutti noi, e soprattutto per chi gestisce le aree protette (parchi nazionali e regionali, aree marine protette, SIC, ZPS, oasi speciali di protezione faunistica, siti Ramsar), che è quello di come limitare l’azione di questi animali domestici, che rimangono purtroppo dei forti predatori anche quando foraggiati abbondantemente dai proprietari o da volontari. 
Da parte nostra ecco alcune proposte: 1) spostiamo le colonie feline nei centri urbani; 2) vietiamo di portare e nutrire gatti nelle aree protette o nelle zone adiacenti; 3) finanziamo progetti per spostare i gatti dalle piccole isole e troviamo proprietari disposti ad adottarli nelle proprie case; 4) diffondiamo una cultura ambientale che permetta ai cittadini, piccoli e grandi, di distinguere animali e piante autoctoni e selvatici, da animali e piante introdotti, che sono belli e a cui siamo legati affettivamente, ma che vanno gestiti diversamente dalle specie selvatiche. 
Nella diffusione di questa cultura ambientale gli organi di informazione giocano un ruolo importantissimo e per questo confidiamo nella vostra redazione affinché certe notizie vengano date, ma vengano presentate con tutti gli aspetti, buoni e meno buoni, che esse comportano. 
Certi della vostra collaborazione, porgiamo cordiali saluti,
Coordinamento
Sez. Reg. Sardegna
LIPU-BirdLife International


Sulla condizione sanitaria dei gatti di Su Pallosu, l'intervento del dott. Paolo Briguglio: tutte le femmine sterilizzate (senza alcun aiuto da parte di enti pubblici o LIPU).
Guida al rispetto dei diritti animali negli enti locali: inadempienze e doveri.

domenica 24 marzo 2013

Da Su Pallosu i video integrali della conferenza stampa di gattari, ambientalisti e Clinica Veterinaria
SAN VERO MILIS MAGLIA NERA D'ITALIA
PER I DIRITTI ANIMALI
negati Ufficio Diritti Animali, Regolamento Benessere Animali
e ora bocciata unica richiesta di riconoscimento
di una colonia felina

Conferenza stampa dell' Associazione Culturale Amici di Su Pallosu 23 marzo 2013 sul negato riconoscimento della Colonia Felina di Su Pallosu da parte del Consiglio Comunale di San Vero Milis.



Su Pallosu: Conferenza stampa sul mancato riconoscimento Colonia Felina Su Pallosu 1/2 (prima parte) 
Intervento di Andrea Atzori Presidente Associazione Culturale Amici di Su Pallosu


Su Pallosu: Conferenza stampa sul mancato riconoscimento Colonia Felina Su Pallosu 2/2 (seconda parte)

  • Qui nella seconda parte, interventi di Eligio Testa Presidente Regionale UNAAT (Unione Nazionale per l’Ambiente e l’Agriturismo) e Paolo Briguglio, Direttore Sanitario Clinica Veterinaria Duemari di Oristano.
    Un momento della conferenza stampa del 23 marzo 2013 a Su Pallosu.
    Dall'intervento del dott.Paolo Briguglio direttore sanitario Clinica Veterinaria Duemari di Oristano.
    Eligio Mariano Testa, Presidente Regionale UNAAT (Unione Nazionale per l’Ambiente e l’Agriturismo)