Su Pallosu come Santa Cristina. Un pozzo sacro, simile a quello di Paulilatino (nella foto a sinistra) e di Cuccuru de Is Arrius di Cabras (foto più piccola) si troverebbe proprio nella piccola località balneare della marina di San Vero Milis. 
Al momento la sua localizzazione è ancora del tutto sconosciuta. L'affascinante ipotesi sulla sua esistenza è stata lanciata ieri sera dall'archeologo Alfonso Stiglitz nel corso di una conferenza aperta al pubblico che si è svolta ieri sera a Mandriola, nella marina di San Vero Milis.
Al momento la sua localizzazione è ancora del tutto sconosciuta. L'affascinante ipotesi sulla sua esistenza è stata lanciata ieri sera dall'archeologo Alfonso Stiglitz nel corso di una conferenza aperta al pubblico che si è svolta ieri sera a Mandriola, nella marina di San Vero Milis.
Tema dell'incontro tenuto nella pineta in prossimità della biblioteca comunale, la presenza dei Fenici nel golfo di Oristano. Nel corso della sua relazione Stiglitz ha citato Su Pallosu in altre numerose occasioni.
Dalla seconda metà del VI secolo a. C.: veniva utilizzato e indicato con il nome di "Korakodes Portus" (nella foto) uno scalo portuale, posto probabilmente proprio nell'attuale cala di "Su Pallosu" e prevalentemente funzionale al commercio del sale (Sa Salina Manna), che costituiva sicuramente la più importante risorsa economica del territorio. Ma Su Pallosu è stato indicato ieri sera anche per un ritrovamento archelogico, pubblicato da Paola Falchi, delle cosidette"coppe di alto piede".
All'incontro, che si è svolto nell'ambito della rassegna Altri Mari, organizzata dal comune di San Vero Milis, ha presenziato un attento e numeroso pubblico.
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