Gli studenti del Curriculum di Archeologia subacquea (Consorzio Uno-Università di Oristano) sono stati impegnati, fra il 4 e il 15 ottobre 2010- come già pubblicato dal nostro blog- in una ricognizione subacquea a Su Pallosu tesa a verificare le linee di costa sommerse in rapporto all’ approdo o agli approdi del Korakodes portus.
Il KORAKODES PORTVS aperto con la visuale verso la costa cornuense, potrebbe essere stato il vero porto di Cornus in età punica ed avere accolto lo sbarco della flotta cartaginese nel 215 a.C., che andò a costituire la coalizione sardo-punica scontratasi con esito infausto con le legioni di Tito Manlio Torquato. È plausibile che Cornus perdesse, a causa del suo ruolo egemone nella rivolta antiromana, i territori meridionali del suo ager con il porto di Su Pallosu, benché sia stato osservato da Alfonso Stiglitz la plausibilità di una pertinenza ab origine del Korakodes portus al territorio tharrense, essendo Cornus radicata nel Montiferru.La documentazione di un vasto insediamento del Bronzo Recente e Finale e della Prima età del Ferro nell' entroterra della Cala Su Pallosu, suggerisce la possibilità che il porto potesse essere interessato dagli scambi mediterranei sin dalla seconda metà del II millennio a.C.. Acquista in tale prospettiva significato la segnalazione di un relitto con un carico di ox-hide ingots a Formentera, la minore delle isole baleariche e, soprattutto, i lingotti analoghi rinvenuti nel mare della Languedoc, che può dipendere da una rotta dalla Sardegna occidentale al Midi, sul modello del tragetto fra il Capo Saline e Aigues Mortes, illustrato nel Compasso de Navegare.Le prospezioni subacquee hanno accertato in corrispondenza della detta cala testimonianze archeologiche estese tra l' Arcaismo e l'età moderna, benché non possa finora accertarsi con sicurezza l' esistenza di moli costruiti, cui si potrebbero riferire numerosi blocchi squadrati sommersi e forse, a giudizio di Alfonso Stiglitz, la struttura di Is Aieddus.
Le indagini sono state coordinate, sotto la Direzione scientifica della Soprintendenza per i beni archeologici di Cagliari e Oristano e dei Proff. Raimondo Zucca e Pier Giorgio Spanu, dalla Dott.ssa Emanuela Solinas, dal Dott. Ivan Lucherini e dalle Dott.sse Adriana Scarpa e Luciana Tocco, manager didattico e tutor del Corso.
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