lunedì 18 agosto 2014

Domenica alla Colonia Felina Perry Frank e Giulio Pisu "live"
CONCERTO PER SU PALLOSU LUOGO DEL CUORE
l'Associazione Amici di Su Pallosu rilancia il progetto di ricostruzione delle capanne di falasco a scopo museale

Le antiche capanne di Su Pallosu demolite tra gli anni 80 e 90, vengono riproposte oggi dall'Associazione Culturale Amici di Su Pallosu come possibile sede di un Museo della Pesca e del Territorio nell'ambito del Censimento FAI Luoghi del Cuore che vede proprio Spiaggia e Colonia Felina al 4° posto nazionale e al primo della Sardegna
A conclusione del programma della quarta edizione dell'Estate Felina 2014, organizzata dall'Associazione Culturale Amici di Su Pallosu, si terrà un concerto per Su Pallosu, Luogo del Cuore.
Appuntamento da non perdere, domenica 24 agosto ore 18: concerto di Perry Frank, alias Francesco Nicola Perra presso la Casa Museo Gianni Atzori della Colonia Felina di Su Pallosu, nella marina di San Vero Milis, in provincia di Oristano.
Al secolo Francesco Nicola Perra, musicista di Iglesias (Sardegna), raffinato ed elegante, proprio come la sua musica. Da ascoltare per tuffarsi in sonorità ambient e new age.Artista poliedrico, cura anche l’aspetto visivo del suo lavoro, ideando e dirigendo tutti i videoclip delle sue canzoni.

Inizia a suonare nel 1996 in una serie di band (fra le quali Dogmha, Three Sixty, Free Gas Expansion, Hayley Mills) e nel 2005 decide di intraprendere la carriera da solista, pur rimanendo anche chitarrista dei Cheyenne Last Spirit.Nel 2012 esce “Music To Disappear”, pubblicato con la Idealmusik Label, un album che riceve ottime recensioni e che si muove tra i generi ambient e new age con estrema raffinatezza e mostrando le indubbie capacità compositive ed esecutive del musicista sardo.Successivamente viene selezionato per la finale del Premio Andrea Parodi 2012 e si esibisce live con il pezzo inedito “Cantu a merì”.Nel 2013, dopo aver firmato con la Clubland Records, pubblica un mini album intitolato “The Neptune Sessions”. Tra ottobre e novembre dello stesso anno parte per il suo primo tour italiano, riscuotendo notevole successo e toccando sette città in giro per l’Italia. Legatissimo alla Colonia Felina di Su Pallosu è il terzo anno che vi si esibisce.
Franceso Perra sarà accompagnato alle tastiere da Giulio Federico Pisu, anche lui grande appassionato di gatti e amico della Colonia Felina di Su Pallosu.
Alba alla Colonia Felina di Su Pallosu, foto del 12 agosto 2014.Nello scatto Aziza.
La Spiaggia e la Colonia Felina di Su Pallosu nell'edizione scorsa (2012) del Censimento del FAI è stato il Luogo del Cuore più votato di tutta la Sardegna, il secondo nazionale per la tipologia tra costa e spiaggia e l'88 esimo assoluto nazionale con 2.007 voti.
Quest'anno il successo del sito è diventato ancora più straordinario: quando mancano ancora 3 mesi alla chiusura delle votazioni Su Pallosu è già oltre i 3.800 voti.Si può votare sino al 30 novembre on line oppure presso i tre punti raccolta firme permanenti :
1) Su Pallosu, Colonia Felina; 2) Clinica Veterinaria Duemari di Oristano in via Cagliari 313 ; 3)Museo dello Scarabeo Sacro c/o Libreria Epdo in via Bellini 11 ad Oristano.
La nostra Associazione propone la realizzazione di un complessivo progetto concreto di Turismo Sostenibile basato sulla tutela e valorizzazione dell'intera area di Su Pallosu (Spiaggia e Colonia Felina) di grande valenza naturale, storica e archeologica. Crediamo si debba partire dalla valorizzazione dell'incredibile sito archeologico nuragico che insiste proprio sulla spiaggia dei gatti marini di Su Pallosu e dalla tutela di una pianta rarissima, a rischio estinzione, che cresce in Italia proprio solo in quest'area, denominata forse non a caso "Testa di Micio", Helianthemum caput-felis Boiss. - Eliantemo. (Fioritura a marzo,famiglia del Cisto, ha preso questo nome in quanto quando il fiore è chiuso ricorda proprio la testa di un gattino).
Nella locandina, il rarissimo"Testa di Micio"; unico posto in Italia dove cresce questo splendido fiore giallo è proprio l'area di Su Pallosu.
 Punto forte del progetto la realizzazione nell’area del campeggio di Sa Mesa Longa (oggi completamente abbandonato e in balia dei vandali) o in altra area comunale Su Pallosu, di 3/4 capanne di falasco, sotto la supervisione degli ultimi maestri locali ancora capaci di tirare su queste vere e proprie opere d'arte. Una testimonianza di grande richiamo turistico-culturale che riprodurrebbe un paesaggio tipico del passato, ricco di tradizioni e di storia, inserita perfettamente nel territorio. 
Due di queste “BARRACCAS” potranno ospitare il Museo della Pesca.Il complesso della CASA DEL TERRITORIO, inoltre, potrà ospitare un Ufficio Informazioni Turistiche e un Info-point della colonia felina dei gatti marini di Su Pallosu, visitata già oggi ogni anno da migliaia di turisti. 

Il centro potrà essere il punto di partenza ideale per un ampio e vario sistema di percorsi storici e naturalistici, alla scoperta di un territorio straordinariamente vario e ricco di tesori: ambiente e la fauna delle diverse aree: Capo Mannu, zone umide e torri costiere.
Nel corso della serata di domenica 24 saranno proclamati anche i tre vincitori del Concorso fotografico dedicato al gatto che vede  12 foto finaliste prescelte, che possono essere votate da tutti i visitatori della Colonia Felina di Su Pallosu sino alla stessa giornata.
Su Pallosu 18 agosto 2014
Associazione Culturale Amici di Su Pallosu



mercoledì 16 luglio 2014

Nel cuore di oltre 3.480 italiani
IL REGISTA DI VIDEOCRACY ERIK GANDINI
IN VISITA A SU PALLOSU
per la spiaggia e i gatti marini firmano anche due archeologhe sarde

Erik Gandini, sulla spiaggia dei gatti a Su Pallosu
Erik Gandini, regista e produttore cinematografico italiano naturalizzato svedese ha sottoscritto la raccolta firme del FAI (Fondo Ambiente Italiano) per la Spiaggia e Colonia Felina Su Pallosu, “Luoghi del Cuore”, censimento per la tutela e valorizzazione dei siti più amati d'Italia.
Tra i suoi film più noti “Videocracy”: un' acuta analisi di come in Italia il potere della televisione influenzi comportamenti e scelte della popolazione, essendo essa la principale fonte di informazione per la quasi totalità delle persone. Questa mattina il regista ha visitato la Colonia Felina dei 54 gatti marini e visitato la Casa Museo Gianni Atzori di Su Pallosu, nella marina di San Vero Milis.
Il regista Erik Gandini con cappello e occhiali da sole, in visita alla Colonia Felina di Su Pallosu
Nato e cresciuto in Italia ma residente in Svezia, ha girato diversi film-documentari che hanno ricevuto un'ampia distribuzione internazionale. Nel 2003 è stato premiato con il Lupo d'argento all'IDFA, il Festival internazionale del cinema documentario di Amsterdam, con il film Surplus: Terrorized into Being Consumers, che ha ricevuto nel 2004 anche il primo premio all'International Festival of Environmental Films di Goiás, in Brasile. Erik Gandini è uno dei membri fondatori della società di produzione Atmo.
Erik Gandini ha passato tre estati in vacanza a Su Pallosu da qui il suo amore per la spiaggia e colonia felina
A sottolineare la rilevante valenza storica della spiaggia e colonia felina di Su Pallosu arrivano pure le firme di due archeologhe sarde per la raccolta di firme del Censimeno Luoghi del Cuore del FAI: Cinzia Olianas e Anna Ardu.
Oltre alla presenza straordinaria della secolare colonia dei gatti marini, del testa di micio (Eliantemo testa di micio, Helianthemum caput-felis ), proprio la spiaggia della colonia felina di Su Pallosu è un sito archeologico nuragico che ha dato alla luce numerosi reperti di oltre 3.000 anni fa.
Cinzia Olianas 
Laurea in lettere classiche presso l’Università degli Studi La Sapienza, Cinzia Olianas nel 2004 ha conseguito presso il medesimo Ateneo il diploma di specializzazione in Archeologia Orientale. Nel 2008 ottiene il diploma di Master in Musealizzazione Tutela e Valorizzazione dei Beni Archeologici presso l’Università degli Studi di Tor Vergata.
Dottore di ricerca in scienze archeologiche conseguito presso l'Università degli Studi di Padova proprio ad aprile di quest'anno con una tesi dal titolo "Scarabei in pietra dura della Sardegna punica (fine VI-III sec. a. C.) nel Museo Archeologico Nazionale di Cagliari. Catalogazione e analisi iconografico-stilistiche e tipologiche."
Anna Ardu
Anna Ardu, sommozzatore professionista (OTS), laureata in Scienze dei Beni Culturali con curriculum in archeologia subacquea, specializzata in Archeologia Orientale presso l'Università di Sassari. Master di II livello in Archeologia e Storia del Mediterraneo, attualmente dottoranda presso l'Università Pompeu Fabra di Barcellona, impegnata nel progetto "Capo Mannu Project" come responsabile delle attività subacquee per lo studio dell'antico Porto di Su Pallosu. 
Da sinistra: Cinzia Olianas e Anna Ardu.
    La Spiaggia e la Colonia Felina di Su Pallosu già nell'edizione scorsa del Censimento del FAI http://iluoghidelcuore.it/ è stato il Luogo del Cuore più votato di tutta la Sardegna, il secondo nazionale per la tipologia tra costa e spiaggia e il 91 esimo posto assoluto nazionale con 2.007 voti.
    Quest'anno il successo della spiaggia nuragica dei gatti marini, una borgata di appena 6 abitanti, è diventato ancora più ragguardevole, sempre primo posto per la Sardegna e quando mancano ancora 4 mesi alla chiusura delle votazioni (fissata a novembre) Su Pallosu ha già oggi 3.487 voti, quarto posto assoluto nazionale.
    La classifica in tempo reale qui http://iluoghidelcuore.it/classifica 

Su Pallosu 15 luglio 2014


domenica 22 giugno 2014

Una nota dell'archeologo Giandaniele Castangia
LO STRAORDINARIO SITO ARCHEOLOGICO NURAGICO
DI SU PALLOSU
spiaggia e Colonia Felina nel cuore degli italiani

Lo straordinario Sito Archeologico Nuragico di Su Pallosu

La spiaggia dei gatti e la Colonia Felina di Su Pallosu hanno almeno una seconda particolarità. Sono infatti uno dei rarissimi siti archeologici nuragici che si trovano sotto la sabbia di una spiaggia della Sardegna.
Un abbinamento incredibilmente, singolare, che merita dunque una doppia attenta valorizzazione: naturale e archeologica.
Attraverso il FAI (Censimento Luoghi del Cuore) e la Soprintendenza ai Beni Archeologici proponiamo di realizzare un'adeguata segnaletica, cartellonistica di valorizzazione del sito archeologico. Attraverso pannelli in loco su area demaniale e privata possono arricchire le visite guidate gratuite già in corso da anni.
La nostra Associazione da sempre collabora proficuamente con la Soprintendenza e il Capo Mannu Project che ha guidato le ricerche. Per cercarne di capire l'enorme valenza archeologica del sito postiamo qui alcune note descrittive scritte per noi proprio dall'archeologo che più di tutti si è occupato di Su Pallosu, in ben quattro ricerche degli anni 2006-2007-2012-2013, Giandaniele Castangia, che ringraziamo.
Associazione Culturale Amici di Su Pallosu



La Preistoria del Capo Mannu


L’area del Capo Mannu, in cui si trova il sito di Su Pallosu, riveste un grande interesse archeologico per la presenza di un denso tessuto di insediamenti umani che ha caratterizzato la regione da epoca preistorica fino al Medioevo. Proprio nella cala di Su Pallosu il geografo egiziano Claudio Tolomeo collocava uno scalo marittimo, noto in epoca romana come Korakodes portus - in greco Korakodes limèn, che avrebbe rivestito un ruolo di rilievo nell’economia regionale della zona e che la cui esistenza è testimoniata dalla presenza di
numerosi relitti sottomarini nell’area della cala, quasi tutti databili ad età romana o tardoantica (III a.C. – V d.C). Questo scalo è l’unico in grado di offrire riparo ad un numero rilevante di navigli dal Golfo di Oristano a sud fino a Bosa e alle foci del Temo a nord.

La zona è molto ricca di una risorsa preziosa, il sale, essenziale da un lato per una serie di attività legate alla preparazione e conservazione del cibo, e commerciabile dall’altro. Sappiamo per certo che la sua estrazione dagli stagni retrostanti le dune sabbiose della cala (Sa Salina Manna in particolare) è documentata a partire almeno dal XII sec. d.C., quando il diritto di pesca e raccolta di sale nella regione fu dato da Barisone Giudice di Arborea ai monaci Benedettini. Il Prof. Raimondo Zucca ha a ragione considerato l’ipotesi che il nome antico di Korakodes possa essere riferibile a eventuali produzioni alimentari associate proprio al sale, come quella di particolari salsamenta, chiamate in Egitto korakìdia poiché ottenute dal pesce kòrakos - che potrebbe aver ragionevolmente dato il nome all’area in questione.

Piccole comunità umane occuparono la regione sin da epoca neolitica, più precisamente dal 4000 a.C. circa. Queste comunità si stabilirono sulle poche alture dell’area (Monte Benei, San Lorenzo), di solito situate di fronte ai piccoli stagni, e costruivano le loro tombe familiari scavandole nella roccia (Domus de Janas di Sa Rocca Tunda e Putzu Idu). Le ricerche in corso sembrerebbero indicare che producevano i loro utensili in pietra utilizzando materiali provenienti dalla zona di Porto Alabe (selce), del Montiferru (fonolite) e naturalmente del Monte Arci (ossidiana). Erano quindi comunità inserite in un sistema di scambi locali e regionali, via terra e via mare, di una certa complessità.

La vita di queste comunità rimase pressoché immutata fino al III millennio a.C. (3000-2000 a.C.), quando - archeologicamente - se ne perdono le tracce. Nelle Domus de Janas di Sa Rocca Tunda sono stati rinvenuti dei vasi di carattere funerario riferibili ai secoli immediatamente successivi, ma i luoghi in cui questi defunti effettivamente conducessero la loro vita non ci sono ancora noti.

A partire dal 1600 a.C. comincia il periodo che possiamo definire culturalmente Nuragico. Nuovi modi di vita, nuove idee e concezioni del mondo sono evidenti nel dato archeologico. Nell’area del Capo Mannu vero e proprio non vengono costruiti nuraghi, essi sono edificati leggermente più all’interno alle spalle della spiaggia di Sa Rocca Tunda (Spinarba, Su Conventu, S’Omu) e sullo stagno di Sa ‘e Procus (Abilis). L’unica prova convincente della presenza di un insediamento nell’area è della ceramica proveniente sito di Su Pallosu. Quest’ultimo poi – o parte di esso – sembrerebbe trasformarsi in un’area di deposizione rituale di ceramiche dal 1400 al 1200 a.C., e poi forse connettersi ad un santuario, la cui natura non è al momento meglio precisabile, durante la Prima Età del Ferro (900-750 a.C.). In questa fase storica l’interesse delle comunità nuragiche per le spiagge e la loro frequentazione è testimoniato anche dal ritrovamento di un curioso monumentino ovale con pozzetto sulla spiaggia di Sa Rocca Tunda, scavato nei primi anni ‘80 e pubblicato da Alfonso Stiglitz nel 1984.

Dopo questo periodo, un lungo silenzio cala sulla documentazione archeologica fino alla comparsa delle prime fattorie rurali che occupano l’area nel IV-III sec. a.C., quando ormai ci troviamo di fronte ad una cultura materiale profondamente mutata e in linea con quella della sfera di influenza punica prima e romana poi. 
Le comunità della regione, formate dai discendenti di quegli stessi che vi avevano costruito i nuraghi, usavano a quel punto oggetti nuovi e costruivano edifici in maniera differente dai loro antenati poiché adeguata al nuovo flusso culturale dominante, più o meno allo stesso modo in cui un contadino campidanese oggi va in giro con jeans e maglietta con la scritta I love New York pur non essendo americano, mentre centocinquanta anni fa quello stesso contadino avrebbe usato un costume decisamente più tradizionale.


Su Pallosu: lo scavo e i reperti

Nell’area di Su Pallosu, e precisamente proprio sulla spiaggia davanti alla Colonia Felina, è stato recentemente individuato un sito preistorico, oggetto di due interventi di emergenza effettuati nel novembre 2006 e alla fine dell’ottobre 2007 in seguito alla comparsa in un punto della spiaggia davanti alla Colonia di ceramica di età nuragica.
Su Pallosu, foto dagli scavi del 2012.
 I materiali ceramici provenienti da questi scavi sono stati studiati e pubblicati in vari contributi, e sono attualmente custoditi nel Museo Civico di San Vero Milis in fase di prossima inaugurazione.L'area scavata era di circa 24 mq. Al di sotto del livello di sabbia superficiale erano presenti alcuni livelli contenenti materiali misti di età nuragica e romana molto frammentati; al di sotto di questi era presente il vero e proprio “contenitore” del deposito, uno strato limoso bruno scuro ricco di materiale organico che giace al di sopra di un'argilla grigia quasi pura. L'analisi delle conchiglie rinvenute in questo livello, effettuata dal Dr Alberto Girod del Laboratorio di Malacologia applicata di Milano, ha rivelato la presenza di una maggioranza di specie tipiche di un ambiente retrodunario, il che ci permette di affermare che la distanza dal mare doveva essere nel periodo a cui è databile questo strato (circa 1400-1300 a.C.) ben maggiore di quella odierna.Lo scavo ha restituito una quantità veramente grande di frammenti ceramici: il numero parziale di vasi differenti finora identificati è pari a 338, tutti provenienti da un’area di pochi metri quadrati. Erano presenti molti tipi di recipienti, tutti molto frammentati, ma il tipo più diffuso e meno frammentato di tutti è costituito da piccoli vasetti a colletto con 2-4 anse e con coperchio. Si pensa che i vasi di questo tipo attualmente in esposizione all’Antiquarium Arborense di Oristano provengano da parti del sito scavate illegalmente in passato. Allo studio di questi reperti ceramici si va poi a sommare una quantità di altri frammenti raccolti durante le ricognizioni del Capo Mannu Project attualmente in corso.


La storia del sito di Su Pallosu

Lo studio crono-tipologico dei materiali ceramici attraverso la comparazione delle forme e lo studio tecnologico ci parlano di una frequentazione di lunghissima durata del sito, dalla fase cosiddetta del Bronzo Antico (2200-1800 A.C.) al 750 a.C. circa. Nel corso di questo lunghissimo periodo di tempo la zona fu utilizzata di volta in volta in modi differenti dalle comunità che in essa trascorrevano la loro vita quotidiana.
Prima del 1600 a.C. l’interpretazione dei pochi reperti raccolti è difficile, e potrebbe anche essere riferibile alla presenza di qualche tomba oggi scomparsa. Questo è un periodo in cui le comunità dell’isola sono molto mobili, la ceramica è di norma di fattura molto rozza e affrettata, le tombe sono quasi le uniche prove che possediamo dell’esistenza di queste comunità nella fase così detta di Bonnannaro.

Successivamente, tra il 1600 e 1450 a.C., numerosi frammenti di grosse giare e tegami testimoniano il sorgere nella zona di un insediamento stabile, forse connesso con attività di scambio via mare che si andavano moltiplicando in questo periodo, esattamente come quello di Su Murru Mannu nel sito dove poi sarebbe sorta Tharros sul promontorio di Capo San Marco, una trentina di km più a sud.

Tra il 1450 e il 1200 a.C., il sito o parte di esso sembra acquistare un valore particolare legato a una specifica ritualità di deposizione di recipienti ceramici, in particolare le ollette con i coperchi di cui parlavamo prima. Non è totalmente da escludersi la possibilità che queste piccole olle fossero utilizzate nella produzione di particolari prodotti ottenuti dalla preparazione di certi tipi di pesce e che quindi il deposito fosse legato più ad attività di tipo produttivo anziché cultuale.

Durante i secoli successivi però appare sempre più evidente che il sito si lega ad una qualche forma di ritualità, rappresentata dalla scoperta di un deposito di coppette su alto piede con decorazione geometrica provenienti da un punto “a una cinquantina di metri a NO dell’hotel Su Pallosu” e consegnate all’Antiquarium Arborense nel 1978. Queste coppette sono pressoché uniche nell’isola, e in alcuni casi ricordano le rappresentazioni di nuraghe alquanto comuni in questa fase storica. Esse sono databili, secondo lo studio di Paola Falchi, al periodo compreso tra 850 e 750 a.C.
I gatti della Colonia Felina  di Su Pallosu (tutti schedati, vaccinati e sterilizzati) presenti in loco da circa un secolo, hanno presenziato anche durante gli scavi archeologici.Nella foto a destra il gatto Geppetto in ricognizione tra gli archeologi.

Sfortunatamente, l’assenza di un vero e proprio “contesto” archeologico impedisce di comprendere l’effettiva natura di questo ritrovamento così importante, e ne sminuisce irrimediabilmente il valore archeologico. È chiaro che la località di Su Pallosu ha rivestito un ruolo fondamentale nella storia delle comunità preistoriche di quest’area, che grazie alla sua posizione è stata da sempre crocevia di beni, persone, culture, idee, conoscenze e identità. Per questo motivo è in programma un imminente ripresa degli scavi e valorizzazione del sito nell’ambito di un progetto culturale che riguarda l’intero Comune di San Vero Milis e che comprende la prossima apertura del Museo Civico, nel quale i materiali del sito di Su Pallosu avranno uno spazio molto importante.



Testo dell'Archeologo

Giandaniele Castangia
Documentazione fotografica  
Scavi Archeologici di Su Pallosu, Spiaggia e Colonia felina qui

Si può firmare sino a novembre per Su Pallosu Luogo del Cuore, sia on line al sito del FAI   http://iluoghidelcuore.it/classifica
sia (per chi ha difficoltà o non usa internet, anziani ecc) nei centri di raccolta firme:
ad Oristano, in via Bellini 11, Il Museo dello Scarabeo Sacro presso la libreia EPDO;
a Su Pallosu, in via Ziu Triagus 12, al Centro Visite Guidate Gratuite Colonia Felina.
Fai vincere Su Pallosu, VOTA ANCHE TU SU PALLOSU ! 



sabato 14 giugno 2014

Quarta edizione per la rassegna estiva dedicata a gatti e cultura
AL VIA A SU PALLOSU "L'ESTATE FELINA"
in programma anche conferenze su storia e archelogia

Ha preso il via con la presentazione del romanzo di Roberto Brughittala quarta edizione dell' Estate Felina di Su Pallosu.Nella foto lo scrittore Roberto Brughitta, l'interprete Sara Giglio e in basso a destra il gatto Lello di Su Pallosu.
E' partita oggi la quarta edizione l'Estate Felina 2014, organizzata dall'Associazione Culturale Amici di Su Pallosu, gestore della Colonia Felina omonima dove 51 gatti (schedati, vaccinati e sterilizzati) scendono in spiaggia.
Un programma culturale ricco come sempre di iniziative culturali interamente dedicato ai gatti, gattari e non solo.
Anche quest'anno alcuni appuntamenti saranno dedicati alla storia della Sardegna e dell'area di Su Pallosu. Si comincia con il Raduno Nazionale degli Amici dei Gatti di Su Pallosu in programma per il 13/14/15.Per il secondo anno consecutivo si daranno appuntamento i gattari iscritti al gruppo facebook Amici dei Gatti di Su Pallosu che vanta oltre 11 mila aderenti. L'incontro è giunto alla secondo edizione, l'anno scorso coincideva con la festa nazionale del gatto, il 14 febbraio.
Diversi gli appuntamenti culturali in programma per l'Estate Felina 2014.
Lello della Colonia Felina di Su Pallosu con il libro di Roberto Brughitta, "Baci di Laguna".

Oggi, sabato 14 giugno siamo partiti alle ore 17 con un appuntamento letterario, la presentazione del libro di Roberto Brughitta “Baci di Laguna”, romanzo storico che vede tra i suoi protagonisti ovviamente un gatto. A interpretare alcuni brani del romanzo di Brughitta la lettrice oristanese Sara Giglio.

 -Sabato 12 luglio ore 18  presentazione del libro Lo Scaraboide di Monte Prama, con l'archeologa Cinzia Olianas.

Domenica 27 luglio ore 18 incontro sul tema “Colonie Feline, Diritti Animali e Antispecismo “ con Andrea Atzori, Giuseppe Atzori.
Visuale dalla Torre Costiera spagnola di Sa Mora, Mandriola

Domenica 3 Agosto ore 17.30 incontro sul tema “ Torri Costiere: restauro e valorizzazione con la partecipazione del Direttore della Conservatoria delle Coste della Regione Sardegna Ing. Alessio Satta e dell' Arch.Elena Cannas. Direttori lavori restauro Torri.
Ore 19.30: visita guida alla Torre restaurata di Sa Mora, Mandriola.

Durante l'estate felina si svolgerà anche il Concorso Fotografico sul tema il “ Il gatto ” e saranno i visitatori della Colonia Felina a votare le foto e a stilare la classifica finale.

Tutti gli appuntamenti si svolgeranno presso la sede dell'Associazione, la casa Museo Gianni Atzori di Su Pallosu in via Ziu Triagus 12, nella marina di San Vero Milis.

Per tutta l'Estate presso la colonia felina sarà possibile firmare per Su Pallosu “Luogo del Cuore”, iniziativa nazionale del Fondo Ambiente Italiano per la tutela e valorizzazione dei siti più amati dagli italiani. Al momento la Spiaggia e la colonia felina di Su Pallosu sono in testa alla classifica nazionale dei voti on line.
Gli eventi sono ancora in fase di organizzazione, potrebbero eventualmente subire delle modifiche che saranno qui tempestivamente comunicate.
Per tutte l'estate si svolgeranno le visite guidate gratuite su prenotazione alla Colonia Felina. Sono graditi croccantini, trasportini per i 51 gatti di Su Pallosu.

Su Pallosu 12 giugno 2014
Associazione Culturale Amici di Su Pallosu