Recentemente è riemersa agli onori della cronaca la vicenda del campeggio comunale di Sa Mesa Longa (San Vero Milis), opera avviata circa trent’anni fa e mai portata a compimento.
L’Amministrazione Comunale di San Vero Milis, per voce del Sindaco, a mezzo stampa (Unione Sarda del 7 febbraio 2011 pag.45) , ha spiegato che:
L’Amministrazione Comunale di San Vero Milis, per voce del Sindaco, a mezzo stampa (Unione Sarda del 7 febbraio 2011 pag.45) , ha spiegato che:
" Noi non ce ne siamo dimenticati.L'opera è inserita nel Piano di valorizzazione dei beni del Comune": l’obiettivo è di riuscire a utilizzare finalmente il camping, una struttura ricettiva importante per lo sviluppo della zona.
"Una volta approvato il bilancio bandiremo un concorso di idee per capire quale potrà essere il miglior utilizzo, nel rispetto delle norme ambientali."
(foto conferenza stampa Blog Su Pallosu presso campeggio fantasma Sa Mesa Longa)
Anche il Consiglio Comunale di San Vero Milis, nella seduta del 23 febbraio, ha preso l'impegno in merito all'ecomostro di Sa Mesa Longa di valutare proposte progettuali che possano dare vita al recupero dell'area.
Anche il Consiglio Comunale di San Vero Milis, nella seduta del 23 febbraio, ha preso l'impegno in merito all'ecomostro di Sa Mesa Longa di valutare proposte progettuali che possano dare vita al recupero dell'area.
Il nostro blog “Su Pallosu”, per primo (già il 6 febbraio scorso), ha riportato all’attenzione generale (anche attraverso un servizio nel telegiornale del canale satellitare, leader dell'informazione all news, Sky Tg 24) il caso del Campeggio fantasma di Sa Mesa Longa, di cui non si parlava più da anni.
Alla luce di quanto sopra evidenziato, abbiamo deciso di cogliere la palla al balzo.Per questo abbiamo presentato oggi, all'attenzione di istituzioni, associazioni, opinione pubblica e di tutti i cittadini (nessuno escluso) che hanno a cuore il futuro della marina di San Vero Milis e della Provincia di Oristano, (attraverso una conferenza stampa) una proposta (aperta) concreta per la riconversione dell’area e delle strutture del campeggio (fantasma) di Sa Mesa Longa.
LA PROPOSTA
L’area dove sorgono le strutture fatiscenti e abbandonate del campeggio di Sa Mesa Longa è senza ombra di dubbio la più adatta per la realizzazione di una “CASA DEL TERRITORIO”.
Situata ai piedi del promontorio di Capo Mannu (un vero museo a cielo aperto), nella zona retrostante la spiaggia e il sistema dunale di Sa Mesa Longa, a poca distanza da Su Pallosu e dalle zone umide che costituiscono il Sito di Interesse Comunitario “Stagni di Putzu Idu – Salina Manna e Pauli Marigosa", l’area in questione – estesa circa cinque ettari - si presta perfettamente a un utilizzo a fini turistico - culturali.
(foto conferenza stampa Blog Su Pallosu presso campeggio fantasma Sa Mesa Longa)
In particolare la “CASA DEL TERRITORIO” - secondo quella che è la proposta che parte dal blog “Su Pallosu” - dovrebbe costituire un polo d’interesse culturale nel quale esporre le bellezze del territorio; un importante strumento per la raccolta, la conservazione e la valorizzazione turistica del patrimonio ambientale, storico e culturale della marina di San Vero.
La CASA DEL TERRITORIO, pertanto, potrebbe costituire una struttura in grado di dare concrete e quotidiane possibilità di conoscenza del territorio e della sua storia.
All’interno dei locali potrebbero essere esposte e rappresentate – anche attraverso l’utilizzo di strumenti multimediali (audiovisivi, informatici, ecc.) – l’ambiente e la fauna delle diverse aree (Capo Mannu, zone umide, ecc.); le torri costiere; la storia della tonnara di Su Pallosu e della pesca nella marina; la storia del villaggio di Capanne di Su Pallosu; la storia e lo sviluppo dei centri di Putzu Idu, Mandriola, Sa Rocca Tunda e S’arena Scoada; ecc.
Punto forte del progetto proposto dal Blog Su Pallosu è la realizzazione nell’area del campeggio (oggi completamente abbandonato e in balia dei vandali ) di un certo numero di capanne di falasco (almeno 3 o 4), che inserite perfettamente nel territorio, riprodurrebbero un paesaggio tipico del passato, ricco di tradizioni e di storia. All’interno di alcune “BARRACCAS” potrebbero essere inseriti gli strumenti di lavoro della pesca, in altre potrebbero essere ricostruiti perfettamente gli ambienti e gli arredi tipici delle capanne utilizzate dai pescatori e dai villeggianti fin dai primi decenni del secolo scorso.
Il complesso della CASA DEL TERRITORIO, inoltre, potrebbe ospitare (nelle strutture preesistenti, debitamente sistemate) un Ufficio Informazioni Turistiche e un Info-Point della Colonia felina di Su Pallosu (dove i gatti scendono in spiaggia).
Il centro potrebbe essere il punto di partenza ideale per un ampio e vario sistema di percorsi storici e naturalistici, alla scoperta di un territorio straordinariamente vario e ricco di tesori.
In particolare la “CASA DEL TERRITORIO” - secondo quella che è la proposta che parte dal blog “Su Pallosu” - dovrebbe costituire un polo d’interesse culturale nel quale esporre le bellezze del territorio; un importante strumento per la raccolta, la conservazione e la valorizzazione turistica del patrimonio ambientale, storico e culturale della marina di San Vero.
La CASA DEL TERRITORIO, pertanto, potrebbe costituire una struttura in grado di dare concrete e quotidiane possibilità di conoscenza del territorio e della sua storia.
All’interno dei locali potrebbero essere esposte e rappresentate – anche attraverso l’utilizzo di strumenti multimediali (audiovisivi, informatici, ecc.) – l’ambiente e la fauna delle diverse aree (Capo Mannu, zone umide, ecc.); le torri costiere; la storia della tonnara di Su Pallosu e della pesca nella marina; la storia del villaggio di Capanne di Su Pallosu; la storia e lo sviluppo dei centri di Putzu Idu, Mandriola, Sa Rocca Tunda e S’arena Scoada; ecc.
Punto forte del progetto proposto dal Blog Su Pallosu è la realizzazione nell’area del campeggio (oggi completamente abbandonato e in balia dei vandali ) di un certo numero di capanne di falasco (almeno 3 o 4), che inserite perfettamente nel territorio, riprodurrebbero un paesaggio tipico del passato, ricco di tradizioni e di storia. All’interno di alcune “BARRACCAS” potrebbero essere inseriti gli strumenti di lavoro della pesca, in altre potrebbero essere ricostruiti perfettamente gli ambienti e gli arredi tipici delle capanne utilizzate dai pescatori e dai villeggianti fin dai primi decenni del secolo scorso.
Il complesso della CASA DEL TERRITORIO, inoltre, potrebbe ospitare (nelle strutture preesistenti, debitamente sistemate) un Ufficio Informazioni Turistiche e un Info-Point della Colonia felina di Su Pallosu (dove i gatti scendono in spiaggia).
Il centro potrebbe essere il punto di partenza ideale per un ampio e vario sistema di percorsi storici e naturalistici, alla scoperta di un territorio straordinariamente vario e ricco di tesori.
Andrea Atzori e Gilberto Linzas (Blogger- BLOG SU PALLOSU)
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